Sarà lo sloveno Slavko Vinčić ad arbitrare la finale di UEFA Champions League 2024 tra Borussia Dortmund e Real Madrid.
L’atto conclusivo del torneo si disputerà al Wembley Stadium di Londra, in Inghilterra, sabato 1° giugno.
Fischio di inizio alle 21:00 e poi un susseguirsi di emozioni, di tifo, rituali e scongiuri: perché se è vero che si scrive finale di UEFA Champions League è anche verissimo che si legge passione, sport, condivisione.
Da sempre, infatti, la UEFA Champions League, che quest’anno giunge alla sua 69esima edizione, si attesta come la principale competizione europea per club, la 32esima da quando è stata ribattezzata UEFA Champions League.
Chi giocherà la finale di Champions League?
Il Borussia Dortmund ha conquistato il suo posto in finale e affronterà i 14 volte campioni del Real Madrid, che si sono assicurati il biglietto per Londra.
Ma la finale di Champions League muove un indotto che va oltre il triangolo di gioco.
Attorno a questo appuntamento sportivo si muove un indotto turistico, culturale, sportivo e di aggregazione sociale che non ha limiti e nemmeno confini. Non ha bandiere e neppure appartenenza.
“Fa rumore” da solo questo appuntamento che si attesta come il più importante nel calendario del calcio europeo per club e che torna a Londra per l’ottava volta (record), la terza nell’era della UEFA Champions League dopo le finali del 2011e 2013.
E quando si parla di indotto si fa riferimento anche alle riqualificazioni ambientali e strutturali – Wembley ad esempio è stato sottoposto a una radicale trasformazione dall’ultima finale di Coppa dei Campioni del 1992, con le famose torri gemelle che hanno fatto posto a un gigantesco arco. Con una capienza di circa 90.000 spettatori, il nuovo Wembley ha riaperto le porte nel 2007 e ospita le gare della nazionale inglese e le finali di coppa nazionale.
Ma attorno a questi eventi sportivi si muovono le grandi società del mondo del calcio e tutto l’indotto che lo caratterizza, si muovono i club sportivi e le piccole e grandi società.
E allora si fa cultura sportiva, si fa turismo, aggregazione e si creano legami che vanno oltre il rettangolo di gioco, appunto.
Anche in Italia, ad esempio, da Nord a Sud per la finale di Champions League si organizzano serate nelle piazze centrali dei Comuni, nei bar di quartiere, nelle zone degli impianti sportivi. Perché anche quando non c’è l’Italia direttamente interessata ad emozionare e intrattenere il suo pubblico, che è sempre quello delle grandi occasioni, gli Italiani trovano sempre un modo per essere allegri e tifare e sostenere il migliore.
Perché il gioco del calcio è e resta lo sport più praticato in assoluto che muove un indotto importante.
Menti Sportive – che promuove e sostiene lo Sport a 360º crede fermamente nella potenza del fare rete, del fare squadra, del fare. Che sia turismo, che si aggregazione, che sia cultura. Quando lo Sport ha basi solide l’indotto si crea.