«Il calcio non è per signorine».
Guido Ara
Questa è una frase che risale al 1909 e fu attribuita a Guido Ara, mediano della Pro Vercelli, la squadra che in quegli anni otteneva grandi successi grazie ad un gioco combattivo e «maschio».
E proprio in quegli anni, se non era per donne il gioco, lo era invece lo spettacolo: tra le piccole folle di appassionati della belle époque spiccavano spesso volti e, nelle cronache mondane, nomi femminili.
Eppure, insinuandosi tra le pagine della storia non solo dello sport, dopo prime esperienze nel 1946 a Trieste, il calcio femminile ha attecchito rapidamente in tutta la penisola, occupando un posto da protagonista nel panorama internazionale.
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La storia del calcio femminile
Passando gli anni e si consuma la storia del nostro Paese e, anche se sempre minoritaria, cresce costantemente fino al termine del secolo l’impegno e la presenza delle donne nel calcio. Su 12 milioni di italiani che nel 1974 avevano assistito ad almeno una partita, 2 milioni erano donne, per lo più giovanissime. E questo resta uno dei primi inconfutabili dati.
È a Milano nel 1965, però, e ancora una volta da una donna, Valeria Rocchi, che vedono la vita due squadre con il sostegno del presidente dell’Internazionale, Angelo Moratti. Di lì a poco prima in Liguria, poi in Toscana e in Emilia cominciarono a sorgere nuovi club, tanto che nel 1968 fu costituita a Viareggio la Federazione Italiana Calcio Femminile, che nello stesso anno promosse il suo primo campionato nazionale, vinto dal Genova.
Un sistema agonistico complesso con due serie di campionati (A e B), a cui si aggiunse dal 1971 un torneo di Coppa iniziò a gravitare attorno alla FICF, nel frattempo diventata Federazione Femminile Italiana Gioco Calcio. E porta la data del 1986 la svolta più importante: in questo anno, infatti, nell’ambito della Lega Nazionale Dilettanti della FIGC fu costituito il Comitato Nazionale Calcio Femminile.
Carolina Morace: giocatrice italiana più forte di tutti i tempi
Anche se quantitativamente modesto, il calcio femminile italiano ha recitato nel panorama internazionale un ruolo non secondario. Terze ai primi campionati europei, disputati dal 1982 al 1985, le azzurre hanno occupato nelle classifiche delle successive manifestazioni internazionali posizioni di rilievo, conquistando il secondo posto in Europa nel 1993 e nel 1997, precedute dalle norvegesi e dalle tedesche che con le svedesi e le americane sono state fino ad ora le maggiori protagoniste della scena mondiale. Ma, al di là di questi successi, a dare un’imprevedibile notorietà al pallone in rosa ha contribuito la storia di Carolina Morace.
Debuttò con la nazionale italiana nel 1978 contro la Jugoslavia; da allora è scesa in campo con la maglia azzurra per 153 volte e ha segnato 105 reti. Con la nazionale ha sfiorato la vittoria nel Campionato europeo in due occasioni, nel 1993 e 1997 (finalista entrambe le volte).
Dopo 19 anni dalla sua prima partita in nazionale, decise di ritirarsi nel 1998. Nella sua carriera ha vinto 12 scudetti, 2 Coppe Italia e 1 Supercoppa italiana, oltre a essere stata 12 volte capocannoniere della Serie A (11 consecutivamente). I grandi risultati ottenuti la consacrano come la giocatrice italiana più forte di tutti i tempi, insieme a Elisabetta Vignotto e Patrizia Panico.
UEFA Women’s Champions League
E se smentita è, dunque, l’affermazione «Il calcio non è per signorine» va ricordato che lo stadio di San Mamés, a Bilbao, ospiterà la finale della UEFA Women’s Champions League 2024 prevista per sabato 25 maggio. La UEFA Women’s Champions League 2023-2024 è la ventitreesima edizione del campionato europeo di calcio femminile per club. Il torneo è iniziato il 6 settembre 2023 e si conclude il 25 maggio 2024 con un appuntamento atteso e partecipato, che vedrà gli spalti dello stadio di San Mamés di Bilbao riempirsi di tifosi e curiosi e sportivi che arriveranno in Spagna da ogni parte del mondo.